Artigo no Jornal La Repubblica, que refere o Roteiro Literário Levantado do Chão

No mês passado, o Município de Montemor-o-Novo, a convite do Turismo de Portugal, recebeu o jornalista italiano Roberto Caramelli que esteve com os técnicos do Roteiro Literário Levantado do Chão numa press trip literária, realizada no concelho de Montemor-o-Novo.

Partilhamos o artigo publicado online, no jornal La Repubblica, onde o jornalista Roberto Caramelli destaca o território de Montemor-o-Novo através das palavras de José Saramago:
“Nel distretto di Évora, Montemor-o-Novo e Lavre sono il cuore del percorso tematico dedicato al romanzo di Saramago Una terra chiamata Alentejo (Levantado do Chão), info: www.roteirolevantadodochao.pt. È una delle opere più politiche dell’autore de La zattera di pietra; pubblicato nel 1980, racconta la storia della famiglia di braccianti Mau-Tempo in un arco di tempo (e di generazioni) che va dall’inizio del ‘900 fino alla Rivoluzione dei Garofani del 1974. Protagonista è non solo la famiglia Mau-Tempo e le campagne dell’Alentejo, ma anche le aspre lotte contadine, il banditismo, il passaggio dalla monarchia alla repubblica, il latifondo e la Riforma agraria, la dittatura fascista di Salazar.

Il lungo percorso letterario tocca decine di punti corrispondenti ad altrettanti episodi del romanzo. Saramago, dopo essere stato licenziato (per ragioni mai chiarite) dal quotidiano di Lisbona Diário de Noticias, nel 1976 si stabilì a Lavre per descrivere con precisione i luoghi e raccogliere testimonianze sulla lunga stagione di lotte contadine. Lo scrittore faceva capo alla Cooperativa de Consumo Vento de Leste, in Rua Bernardino Machado. Testimonianza della Riforma Agraria del 1974-1975, la cooperativa fu a lungo un centro di assistenza per i contadini più poveri. Tra i tanti altri luoghi del percorso basato sul romanzo (tutto da fare a piedi) si incontrano a Lavre la Casa de Leitura José Saramago (biblioteca municipale e centro conferenze), la Marceria de Maria Graniza (merciaia che compare nel libro), la Casa dos Mau-Tempo (dove viveva la famiglia protagonista del libro), la Casa de Mariana e João Besuga. Appena fuori dell’abitato, c’è un fiume con l’antico Ponte Cava, un angolo di natura appartato dove Saramago amava rifugiarsi per pensare e scrivere.

In Una terra chiamata Alentejo compare anche la città di Montemor-o-Novo, celebre per il castello del XIV secolo, costruito sulla base di una fortificazione dei Mori, che servì a più riprese nella storia del Portogallo come baluardo contro il regno spagnolo di Castiglia, e contro i Francesi nel 1808. Il castello fu teatro di molte decisioni su imprese importanti per il Portogallo, tra queste, la spedizione di Vasco da Gama in India alla fine del ‘400.

A Montemor-o-Novo, il percorso pedonale letterario tocca la vita e le lotte per l’emancipazione dei contadini portate avanti da due sindacalisti, citati con il loro vero nome nel romanzo: Germano Vigal (1913-1945) imprigionato e assassinato dalla polizia di Salazar, e José Adelino dos Santos (1912-1958) ucciso durante un corteo di protesta contro la condizione di vita nelle campagne. I luoghi citati da Saramago e legati ai due militanti di sinistra sono: Praça de Touros, il Centro de Etnologia-Musu Local, il Posto da GNR (la Guardia Nazionale Repubblicana dove fu detenuto e assassinato Vidigal), i resti del Castelo de Montemor-o-Novo, il Centro Interpretativo Levantado do Chão (spazio multimediale dedicato a Saramago), la Câmara Municipal (Municipio dove, il 23 giugno del 1958, il sindaco José Nunes Vacas si rifiutò di ricevere i contadini in sciopero e fece intervenire la Guardia Nazionale Repubblicana), l’Arquivo Municipal nella cui biblioteca sono conservati documenti dal XV secolo ad oggi.

Un gruppo di giovani studiosi locali ha curato la guida Roteiro Literário Levantado do Chão; promossa dalla Camera Municipal di Montemor-o-Novo e finanziata da Valorização do Interior e Turismo de Portugal; la pubblicazione si può reperire nelle sedi istituzionali locali.

Ultima tappa del tour letterario dedicato a Saramago e al suo romanzo Una terra chiamata Alentejo è Évora, Patrimonio Unesco dal 1986, ed ex residenza dei re del Portogallo nel XV secolo.”

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